L’Esercizio di Stile tra Francia e Italia
Valdobbiadene Prosecco Superiore DOCG EXTRA DRY

Ditirambo 1754 racconta di un Religioso vissuto nel 1700, e di un vino, il Prosecco, dove si lega
indissolubilmente alla tradizione vitivinicola e ad un mondo che è stato dimenticato.
Trattasi di un Poemetto Ditirambico Pubblicato dallo pseudonimo anagrammatico di Valeriano
Canati (1706-1787) in arte Aureliano Acanti nel 1754.
Aureliano fù un Sacerdote del Ordine dei Teatini, letterato e Poeta arcade ,membro del
Accademia Olimpica in Vicenza ove troviamo oggi lo splendido Teatro Olimpico di Vicenza.
Il Roccolo Ditirambo è uno dei libri più importanti della Storia dei vini Italiani e, di quelli Veneti.
Il Poemetto ė stato commissionato dal Conte Gelio Ghellini in occasione del matrimonio della
figlia Elena con il conte Simandio Chiericati, concepito e abbozzato presso Villa Ghellini.
Nei suoi circa 1700 versi è un inno ai prodotti del Territorio Veneto, dei quali vengono esaltati i
sapori, descritte le suggestive zone di produzione, prevalentemente collinari, e ricordati gli
appassionati proprietari delle tenute ove, oltre a coltivare i vari vitigni, si sono costruiti le loro
splendide residenze.
“Benemerito fautore di questo “vasto giardino” è Bacco che nel suo lungo peregrinare, dopo
aver fatto rifiorire Firenze e la Toscana, come aveva cantato Francesco Redi nel suo Bacco in
Toscana, trova definitivo e gratificante riposo nel territorio Vicentino (secondo l’autore il nome
del fiume Bacchiglione significherebbe appunto Figlio di Bacco), appagato dall’amore della
ninfa Calidonia e dalla bellezza del paesaggio”
Quale modo migliore di celebrare un vino Superiore se non con la sua storia vocata nel massimo del
rispetto del Territorio. Questa tipologia di Ditirambo Extra DRY viene venduta almeno con 24 mesi di affinamento in bottiglia.